Da Libero Quotidiano del 13 luglio 2023 leggi

Il Dl Pa2, all’esame del Parlamento, dovrebbe disegnare interventi efficaci per l’ottenimento dei Cfu necessari per l’abilitazione all’insegnamento, costi morigerati e condizioni di agibilità per i corsisti: operazioni che il Pnrr esige avvengano in tempi ragionevolmente rapidi. Le condizioni che si stanno prospettando nel dibatitto parlamentare, invece prevedono l’obbligatorietà della presenza ai corsi per nulla in linea con la evoluzione dell’utilizzo delle tecnologie digitali per l’offerta formativa on line per percorsi di formazione iniziale dei docenti. La denuncia arriva da Raffaele BONANNI, Presidente Associazione Nazionale Scuola italiana. “È stupefacente che anche di fronte alle urgenze della scuola, dei disoccupati, dei programmi Pnnr, alcuni ambienti corporativi vogliano a tutti i costi far prevalere interessi particolari. Quello che emerge è che la pandemia ha sdoganato il ricorso all’on line in ogni attività privata, ma non in alcuni settori pubblici. E questo è ancora più grave se si considera che dovranno sostenere i corsi diverse decine di migliaia di precari che da diversi anni attendono di essere assunti”, commenta. 

“Costoro non potranno avvalersi delle rapide e vantaggiose soluzioni moderne per aggiornarsi, ma d ovranno sottostare ancora a modelli formativi obsoleti, per le resistenze di taluni ambienti che vogliono salvaguardare pratiche arcaiche a dispetto di ogni ragione, che invece modernità imporrebbe di fare il contrario. È inspiegabile il fatto che ogni ambiente sindacale e politico dichiari giustamente di dare priorità assoluta ai precari della scuola, ma nei fatti, comprimendo le possibilità di ricorso pieno alla corsualita’ on line, li si condanna a nuove lunghe via crucis”, scandisce calcolando come “senza soluzioni rapide costoro non saranno formati ne abilitati neanche nel 2033″. Una situazione dunque ” ingiustificabile”; la stessa in cui si troverebbero anche “quei 50 mila precari che attendono di essere finalmente inseriti nel corpo docente Miur da anni ed anni ai quali si chiede l’acquisizione dei cfu necessari per l’abilitazione all’insegnamento”.

Categorie: BonanniNews

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